Negli anni sessanta alcuni amici si ritrovarono in uno scantinato con la voglia un po' inespressa un po' dichiarata di strimpellare insieme.
La voglia era tanta, le possibilità decisamente ridotte, cosa certamente comune a tante altre situazioni analoghe.
Si decise a tavolino l'apporto di ognuno, secondo le capacità vere o presunte di ciascuno.
Una volta decise le incombenze personali cominciò la caccia agli strumenti, cosa non facile, viste le grosse difficoltà economiche ma, con santa pazienza e tanta dedizione riuscirono a trovare degli strumenti, ovviamente molto usati, ottenuti in cambio di un modesto numero di “pagherò” come si usava allora.
Il gruppetto si ritrovò con due chitarristi, un bassista, un batterista, un pianista e un cantante.
La dotazione strumentale era decisamente ridicola ma l'entusiasmo era tanto.
Quando si riuscì a recuperare un amplificatore da chitarra, l'entusiasmo arrivò alle stelle.
Il gruppo cominciò a provare con il solito entusiasmo e a mettere insieme un repertorio che spaziava da “Apache” degli Shadows a “The house of the rising sun” a “I've been loving you” di Otis Redding ecc.
La prima uscita nel 65' fruttò un grande secondo posto con relativa medaglia al concorso per complessi beat al teatro Verdi di Ferrara.
Dopo quella prima uscita iniziò una serie di prestazioni e addirittura le due estati successive si suonò nei mesi estivi al Cora club del lido di spina, alternandosi con l'orchestra di Ugo Orsatti formata da musicisti di grande professionalità e mestiere con lunghi anni di esperienza alle spalle. Ebbero grande successo nei confronti del pubblico più giovane, soprattutto grazie all'entusiasmo che da sempre li caratterizza.

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