Comincia la carriera di cantante nella madrepatria, l’inghilterra,  come cantante di un gruppo, The Meteors: adotta lo pseudonimo di Mal Ryder (gli altri componenti del gruppo sono Pete Goodwin alla chitarra ritmica, Larry Reddington alla batteria, Jimmy O’Donald alla chitarra solista e Malcom West al basso), e con loro effettua i primi spettacoli, basati su cover di rock’n’roll, a Oxford, la città dove nel frattempo si è trasferita la famiglia. Passa poi agli Spirits, con cui riesce ad ottenere un contratto con la Decca Records: la casa discografica punta però decisamente su di lui, e i dischi escono quindi con la denominazione “Mal Ryder & The Spirits”.

Dopo due 45 giri che non riscuotono il successo che la casa discografica si aspetta, Mal e il suo gruppo passano alla Pye Records, che nello stesso periodo ha messo sotto contratto un giovane cantautore sconosciuto, Donovan, e pubblicano altri due 45 giri, che fruttano al gruppo alcuni spettacoli in Germania (tra cui allo “Star Club” di Amburgo, dove pochi anni prima si esibivano i Silver Beatles, cioè i primi Beatles (con Pete Best alla batteria e Stuart Sutcliffe al basso).

Al ritorno gli Spirits si sciolgono, a causa della defezione del chitarrista, che lascia il gruppo per sposarsi: Mal però viene contattato da un nuovo gruppo, The Primitives, che hanno alcuni problemi di formazione, e di cui ha conosciuto in Germania il chitarrista, Dave Sumner. Mal porta nei Primitives il batterista degli Spirit, Mick Charleton, che con il bassista Jay Roberts (celebre per il fatto di suonare il basso con tre corde) completa la formazione, che incide un 45 giri sempre per la Pye, “Every minute of every day” (canzone che verrà reincisa l’anno successivo, come vedremo). Anche questo disco riscuote un successo modesto, ma durante un’esibizione in un locale di Soho tra il pubblico sono presenti due italiani in vacanza, Gianni Boncompagni ed Alberigo Crocetta (proprietario del Piper), che propongono al gruppo una scrittura per alcuni spettacoli in Italia. Mick Charleton, però,decide di restare in Inghilterra, e viene sostituito da un giovane batterista che Mal ha conosciuto in Galles: si chiama Pick Withers e dieci anni dopo diventerà famosissimo in tutto il mondo come batterista dei Dire Straits.

Cominciano alla fine del 1965 i primi spettacoli al mitico Piper di Roma, il locale più di tendenza in quegli anni per il beat italiano, dove si esibiscono anche altri artisti che riscuoteranno successo negli anni successivi, come Patti  Pravo o un altro complesso sempre inglese, The Rokes: è il successo, che porta il gruppo ad incidere un album per l’etichetta Piper Club (distribuita dalla ARC, casa discografica satellite della RCA, intitolato Blow Up, con alcune delle canzoni che suonano dal vivo, come la già citata “Every minute of every day”, “Gimme some lovin'” degli Spencer Davis Group. la band del giovanissimo Steve Winwood, “Standing in the shadows of love”, ed anche due traduzioni di Luigi Tenco e Sergio Bardotti di “Thunder’n lightnin'” (che diventa “Johnny no”) e di “I ain’t gonna eat my heart anymore”; che con il titolo di “Yeeeeeeh!” esce anche su 45 giri, riscuotendo un grande successo, bissato qualche mese dopo da “L’incidente”, inedita su LP.

La casa discografica, però, punta decisamente sul cantante (che in effetti riscuote molto successo personale, specialmente presso il pubblico femminile), ed impone di pubblicare i dischi da lì in poi con il nome “Mal e i Primitives”: di fatto quindi comincia la carriera solista di Mal, anche se il gruppo lo accompagna ancora, specialmente negli spettacoli dal vivo. Mal riscuote ancora un grande successo fino alla fine della decade, con brani quali Bambolina (1967, interpretata anche da I Corvi), Occhi neri occhi neri (1968), Tu sei bella come sei (con cui partecipa al Festival di Sanremo nel 1969) e Pensiero d’amore (cover di “I gotta get a message to you” dei Bee Gees: quest’ultima canzone ebbe un tale successo che il regista Mario Amendola ci fece un film (tipologia “musicarello”), nello stesso anno del successo della canzone (il 1969) con lo stesso titolo, interpretato anche da Silvia Dionisio e Pippo Franco.

Inizia così per Mal una nuova carriera, quella di attore, infatti seguirono altri due film dello stesso tipo, “Lacrime d’Amore” e “Amore in Formula 2” con un discreto successo. Grazie al successo del cinema, Mal fece anche una serie di fotoromanzi (molto di moda negli anni ’70) pubblicati da riviste come “Sogno” e “Grand Hotel”. Non abbandona però la musica, e partecipa nuovamente al Festival di Sanremo nel 1970 in coppia con Luciano Tajoli cantando “Sole pioggia e vento”, e nel 1971 con i Nomadi interpretando “Non dimenticarti di me”, scritta da Mogol e Mario Lavezzi; sempre nel 1971 incide “Ti porta via”, canzone scritta da Paolo Conte.

Una oscura vicenda mai del tutto chiarita riguardante una sua relazione con Patrizia Viotti, una ragazza diciannovenne (e quindi minorenne all’epoca) che sosteneva di aspettare un figlio dal cantante, dà un colpo alla sua immagine, facendogli perdere anche parecchia popolarità. La Viotti successivamente perderà il bimbo al quinto mese di gravidanza, ed il fatto che successivamente accetti di farsi fotografare in abiti succinti per delle riviste settimanali rivelerà la sua vera natura di cacciatrice di celebrità a spese altrui.

Il 1972 è l’anno di una serie di concerti a Las Vegas, in cui è accompagnato dai Cyan Three, gruppo che ha spesso accompagnato Patti Pravo, e in cui ritrova nuovamente Dave Sumner, che vi è entrato dopo lo scioglimento dei Primitives (e che l’anno dopo entrerà nei Camaleonti). Dopo alcuni 45 giri di scarso esito commerciale, ritorna in cima alle hit parade nel 1975 con una versione in chiave moderna della celebre canzone di Vittorio De Sica Parlami d’amore Mariù, e nel 1977 con Furia (Cavallo del West), sigla di una popolare serie televisiva per adolescenti. “Parlami d’amore Mariù” e “Furia” sono un po’ il canto del cigno per Mal, che incide altri dischi per bambini, poi qualche disco in inglese tornando al suo vero nome Paul Bradley, poi ancora canzoni in italiano, ma sostanzialmente con pochi risultati di vendita. Anche una nuova partecipazione al Festival di Sanremo nel 1982 con “Sei la mia donna” non riscuote il risultato sperato, e Mal presto smette di incidere nuovo materiale.

Continua però con i concerti, specialmente nei mesi estivi, riproponendo le canzoni degli anni ’60.

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